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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

PER CONCLUDERE

Cosa possiamo dire per concludere un discorso su un pianeta artificiale? Innanzitutto che parlare di pianeta artificiale in termini concreti non è ancora possibile. Ne hanno voluto scrivere alcuni scrittori, basti pensare al mondo ad Anello o agli Orbitali di Banks. Ma il pianeta è stato anche frutto di immaginazione per libri, fumetti e cartoni animati (il Pianeta del Tesoro). Insieme allo spazio infatti, il pianeta artificiale attira l'attenzione in quanto rimane soprattutto una parte della scienza rimasta ancora inesplorata e tutta da realizzare.  Le tecnologie che vengono richieste per aprire un cantiere di tali dimensioni sono innovative, ancor più di quelle che abbiamo oggi. La ricerca va avanti, ma costruire un pianeta significa elaborare ogni minimo particolare, ogni minima essenza. Basti pensare che per poter mantenere la vita su un nuovo astro si debba riproporre almeno l'ossigeno e tutte le fonti primarie per consentire l'esistenza dell'uomo e di ogni al

GLOSSARIO TRILINGUE

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I BREVETTI E I MODELLI

Un pianeta artificiale non è ancora stato brevettato , per cui non esistono modelli virtuali o reali. Esistono soltanto fotografie modificate, fatte attraverso l'inventiva di un grafico o un fotografo per dare forma alle teorie sul pianeta artificiale. Le immagini che si trovano su internet, infatti, non sono reali e quasi nessuna corrisponde alla realtà. L'unico caso in cui si può parlare di modello, o quasi, è per Globus Cassus.

LE STORIE DELLA COSA ARTIFICIALE E I PROTAGONISTI

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Per parlare di storie e protagonisti non si può che riprendere tutti coloro che sono già stati presentati nei post precedenti: scienziati, autori, studiosi, registi, illustratori ecc.  Dal punto di vista della scienza si deve parlare di  Christian Waldvogel , che ha presentato la teoria di Globus Cassus , ma anche di Dyson Freeman a cui si deve la Sfera omonima, Dan Alderson che ha parlato di un pianeta a forma di disco  in cui al centro del foro centrale è situato l'astro principale attorno a cui è situato l'habitat artificiale. Ma bisogna citare anche la NASA che ha avviato uno studio per il Toro di Stanford  capace di ospitare approssimativamente 10 000 residenti permanenti. Ha la forma di un  toro  (o di una ciambella) del diametro di un miglio.  Gerard K. O'Neill , con il progetto  Island Three  ("Isola Tre")  che consisteva di due  cilindri  in  contro-rotazione. Dan Alderson/Scienziato- Fonte Immagine Ma abbiamo anche gli scrittori come Ia

ABBECEDARIO ILLUSTRATO

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A di Artificiale, Apocalisse, Asteroide, aerospaziale B di Banks C di Cratere D di Dyson Freeman E di elettronica F di fantascienza, fantasia G di Globus Cassus I di Iperspazio L di Luna M di Marte, missioni, materiali, meccanica N di Nucleo O di Orbitale P di pianeta, particelle Q quantità R di risorse S di suolo, Spazio T di terra, territorio U di universo V di Varco Z di Zona

I LUOGHI E GLI UTENTI

I LUOGHI.... Parlando di pianeta artificiale non ci si può che riferire allo Spazio come luogo di interesse. Il pianeta, in quanto tale dovrà "fluttuare" nell'immenso sistema come tutti gli altri corpi celesti e con essi dovrà riuscire a coesistere.  Tuttavia, il cantiere non avverrebbe immediatamente nello Spazio privo di gravità, ma il prototipo, coi suoi materiali, passerebbe innanzitutto dai laboratori e dalle officine, per poi essere portato in un futuro lontano nello spazio. Chissà come! ...GLI UTENTI Chi usufruisce di un pianeta? Beh tutti. Gli esseri viventi occupano da sempre il pianeta Terra e il pianeta artificiale sarebbe la loro nuova casa. Mantenere tutti su una struttura artificiale non é semplice, soprattutto per conservare l'alimentazione e i bisogni di tutti, a partire dai beni primari. Creare un pianeta artificiale vorrebbe dire portare tutte le specie su un altro mondo, un'impresa davvero ardua.

LE INDUSTRIE

Questo tema richiama un po' il tema del post precedente riguardante le scienze e le tecnologie. Progettare un pianeta richiede una quantità di conoscenze grandissima e per questo motivo saranno numerose le discipline da prendere in considerazione.  Prima fra tutte non potrà che esservi l'industria aerospaziale . Dopodiché avranno un ruolo importante anche: L'industria dei materiali L'industria elettrica L'industria meccanica L'industria chimica e biologica L'industria informatica (con particolare attenzione alla robotica) L'industria edile e civile 

LE TECNOLOGIE (E LE SCIENZE)

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Parlando di pianeta artificiale non si può che considerare una serie di tecnologie e di scienze molto avanzate; i materiali devono essere innovativi, le tecnologie devono saper prendere il posto della natura e devono permettere la sussistenza del mondo e di chi vi abita sopra.  I materiali : dovranno essere studiati materiali innovativi, sviluppandone di nuovi o riprendendo quelli presenti già in natura ma ottimizzandoli per essere portati al di fuori dell'atmosfera terrestre. In questo campo la ricerca giocherà un ruolo fondamentale. L'industria aerospaziale : è la parte principale del progetto, ha il compito di occuparsi di ogni minimo dettaglio in quanto rientra nel suo campo. Dovranno essere studiati non soltanto gli elementi del pianeta (come funziona, come coesiste nello Spazio, come si autoalimenta ecc) ma anche come rendere possibile il passaggio di umani dalla Terra al nuovo mondo. Studiare come portare un quantitativo tale di persone tale da riempire un pianet

I RISCHI

QUALI SONO I RISCHI PER UN PIANETA ARTIFICIALE? Aprire un cantiere per un pianeta artificiale vuol dire richiedere un grande numero uomini per lavorare. Un pianeta va elaborato dal primo all'ultimo pezzo, sia dal punto di vista teorico che pratico. Un altro problema sarebbe il luogo in cui costruirlo: se si pensa ad una struttura grande quanto il nostro pianeta, dove andrebbe messo? I rischi relativi alla costruzione sono numerosi, primo fra tutto il tempo . Costruire un pianeta artificiale richiederebbe un quantitativo enorme di tempo e non si avrebbe neanche la certezza della riuscita ottimale del risultato.  Le prove richiederebbero quantitativo di materiale , che relativo alle dimensioni di un pianeta possono essere davvero elevate. M anche se parliamo di un qualcosa di ridotto, allora ci vorrebbero molti elementi.  Se però si riuscisse a creare, non sarebbe sicuro al cento per cento che questo riesca a rimanere in gravità, a coesistere con gli altri pianeti e c

I SIMBOLI

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PERCHÉ I PIANETI SI CHIAMANO COSI? I pianeti hanno simboli che sono stilizzazioni grafiche di personaggi e storie mitologiche e che vengono utilizzati sia in ambito astronomico sia dagli astrologi. Quasi tutti i pianeti devono il loro nome ad una divinità classica e da tale divinità prendono le caratteristiche principali dei simboli.  LA TERRA : I due assi indicano l'equatore e il meridiano LA LUNA : Una falce in fase crescente IL SOLE : Stilizzazione estrema MERCURIO : Elmetto e Caduceo, indica il dio dei romani dell'eloquenza VENERE : Mano della dea che sorregge uno specchietto MARTE : Scudo e lancia del dio della guerra GIOVE : Fulmine del dio della religione e della mitologia romana SATURNO : Ispirato alla falce del dio dell'agricoltura NETTUNO : Riprende il tridente del dio dei mari URANO : Unione del simbolo del sole e della lancia di Marte; Urano era la personificazione del cielo. PLUTONE : Stilizzazione delle lettere PL relative allo scienziato

LE STATISTICHE E LE SPECIFICHE

LE SPECIFICHE DI GLOBUS CASSUS Le specifiche di un pianeta artificiale sono difficili da reperire in quanto si parla ancora di teorie; tuttavia sappiamo qualcosa di Globus Cassus. Globus Cassus ha un diametro pari al 15% di quello della Terra, è ricoperto dal 47% dell'acqua ed ha una superficie abitabile dell'11,1%. La densità media è 6,67 volte tanto quella della Terra. 

LE DIMENSIONI DI UN PIANETA ARTIFICIALE

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MONDO ANELLO Le dimensioni del pianeta artificiale non sono ancora prefissate poichè non vi è un riscontro dal punto di vista pratico. Si parla ancora di teorie, niente è stato messo in opera e non esiste un cantiere ad oggi. Tuttavia sappiamo che il mondo ad anello   è largo circa 1.600.000 chilometri e possiede approssimativamente il diametro dell' orbita  terrestre ( vedi fonte ). Parametri del Mondo Anello- Fonte immagine GLOBUS CASSUS Anche di Globus Cassus abbiamo i dati numerici: Paraemetri Globus Cassus- Fonte immagine SFERA DI DYSON Una sfera di Dyson posta nel  sistema solare , con un raggio di  1  UA  (cioè la distanza media fra  Terra  e  Sole , pari a circa  149 600 000   k m ) avrebbe come minimo una superficie pari a  2,72  ×   10 17   k m ², all'incirca 600 milioni di volte l'area della superficie della Terra. ( fonte informazione )

NEI FILM

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STAR TREK I film di fantascienza sono ricchi di pianeti al limite dell'immaginazione. Nella saga di Star Trek, ad esempio, vengono introdotti nuovi pianeti, classificati in modo diverso rispetto al metodo reale. Troviamo Bajor, un pianeta di classe M con cinque lune ; Vulcano, che orbita intorno ad una imprecisata stella, Betazed, caratterizzato da giornate di 25 ore e si potrebbe continuare.  STAR WARS Star Wars, già nominato nei post precedenti, presenta anch'esso una svariata presenza di mondi dalle caratteristiche inimmaginabili. Vi è ad esempio Agamar , il pianeta semi-ghiacciato, Anch-To , un pianeta ricoperto da un immenso oceano, Akiva , ricoperto quasi completamente da foreste, o Atzerri , ricco di risorse energetiche.  Scena tratta dal film Guerre Stellari- Fonte immagine INTERSTELLAR Nel film di Interstellar non si parla propriamente di un pianeta artificiale, quanto della scoperta di nuovi pianeti in un altro sistema. Questi pianeti sono div

NEI FUMETTI

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COME VIENE TRATTATO IL PIANETA NEI FUMETTI? La cultura dei fumetti prevede una serie dedicata alla fantascienza, in cui non possono ovviamente mancare i mondi artificiali. Tra queste troviamo proprio   Planet Comics,  una serie di fumetti pubblicata fra il Gennaio 1940 all'inverno del 1953. Questa serie di fumetti trattava racconti di uomini eroici che dovevano affrontare avventure spaziali, dotati di pistole laser e che dovevano quotidianamente lottare con alieni per salvare belle ragazze o amici. Nelle storie si alternavano mondi paralleli alla Terra, che presentavano le più svariate caratteristiche secondo il gusto degli autori. Anche gli abitanti di questi pianeti erano mostri con tentacoli, di colori strani.  Vi è poi la saga di Star Wars, ideata dallo stesso George Lucas.  Essi abbracciano un vasto arco narrativo che copre eventi trattati negli stessi film e periodi remoti o futuri della cronologia fittizia della saga. Il primo fumetto della saga venne pubblicato nel 197

NELLA MUSICA

Nel campo della musica e della poesia il tema del pianeta è di difficile reperibilità, in particolare se si parla di pianeta artificiale. Molto spesso nei testi delle canzoni il pianeta viene soprattutto paragonato al cuore, come un luogo in cui scappare per staccarsi dal mondo circostante, il più delle volte avverso.  Molto spesso alcune colonne sonore vengono immediatamente connesse allo spazio; ne è un esempio la colonna sonora di Star Wars. Numerosi però sono gli aforismi, tra cui questo di Umberto Veronesi, che richiama l'urgenza di gestire in modo adeguato le risorse del nostro Pianeta. ( Fonte ) “ Viviamo in un pianeta minuscolo, un granello di sabbia attaccato ad una stella che, tra qualche miliardo di anni, una volta esaurito il suo combustibile idrogeno, si spegnerà definitivamente. Noi esistiamo perché quel pianeta minuscolo nell'universo si trova in una posizione fortunata. ”  

LE NARRAZIONI

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DOVE SI PARLA DI PIANETI ARTIFICIALI? Di pianeti artificiali se ne parla soprattutto sulle riviste scientifiche internazionali, come Popular Mechanichs, Focus. Ne parlano scienziati, studiosi, scrittori e chiunque voglia cimentarsi in questo compito di fantasia e innovazione.  Si è parlato ad esempio del   Globus Cassus,   un progetto architettonico a carattere   utopico   che prevede la trasformazione della   Terra   in un   pianeta artificiale   cavo, di dimensioni assai superiori rispetto a quelle attuali, dotato di un' ecosfera   situata sulla propria superficie interna. Si tratta di un'idea dell'architetto svizzero Christian Waldvogel , che lo ha presentato alla Biennale di Venezia del 2004. ( leggi qui l'articolo completo ) Vista superiore e laterale del Globus Cassus- Fonte immagine Perchè non parlare anche della  sfera di Dyson?  Si tratta di un'ipotetica sfera di rivestimento che potrebbe essere applicata attorno ad un  corpo stellare

LA LETTERATURA NARRATIVA

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NELLA LETTERATURA Negli anni numerosi sono stati gli scrittori che hanno parlato di mondi immaginari nelle proprie opere. Nella maggior parte dei casi i pianeti portano tratti simili a quelli del pianeta Terra.  Si tratta in molti casi di un espediente che permette maggiore libertà nell'ambientare delle vicende avventurose, slegandole dallo spazio e dal tempo a noi noti. In questi mondi, le differenze rispetto alla Terra sono prevalentemente di tipo sociale , come ad esempio   Barrayar   nella fantascienza di   Lois McMaster Bujold ; altri tipici esempi sono i pianeti prigione, le culture primitive, estremismi politici e religiosi. Pianeti più insoliti dal punto di vista fisico si possono invece trovare nelle opere di fantascienza hard o classica; tipici esempi sono quelli che presentano su gran parte della loro superficie un unico ambiente climatico , ad esempio i pianeti desertici , i mondi acquatici, artici o interamente ricoperti da foreste.  Fonte   Coprtina l

GLI ELEMENTI, LA FORMA E I MATERIALI SOSTITUTIVI, LE FUNZIONI SOSTITUTIVE

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Ad oggi non è ancora stato possibile creare un vero e proprio pianeta artificiale, ma le ricerche stanno andando avanti. Se nel campo scientifico non si è arrivati ad una soluzione definitiva, nei film di fantascienza se ne parla ampiamente, dando sfogo all'immaginazione di attori e registi. Parliamo ad esempio di Star Wars, in cui è presente la Morte Nera, una stazione spaziale sferica. That's No Moon-Star Wars GLI ELEMENTI Ma cosa vuol dire costruire un mondo artificiale? Per poter essere realizzato, il Pianeta deve essere tale da permettere la vita per gli umani e in generale per gli esseri viventi. Ciò comporta che il mondo artificiale debba contenere tutto ciò che ha permesso alla specie di evolversi sulla  Terra: il giusto intervallo di temperature , l'aria respirabile, il peso specifico, i cicli giorno-notte e molto altro.  LA FORMA E I MATERIALI SOSTITUTIVI Il Pianeta viene immaginato quasi sempre con l a medesima forma della Terra e degli altri piane

SI PARLA DI PIANETI ARTIFICIALI ANCHE NEGLI ARTICOLI DI GIORNALI

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Fotografia tratta dall'articolo su Popular Mechanics-Modello di un mondo artificiale di Steve Bowers L'autore è  Adam Hadhazy e il 28 luglio 2014 ha pubblicato un articolo relativo al tema sul pianeta artificiale sulla rivista statunitense " Popular Mechanics ".  L'articolo esordisce con un tema trattato ormai in tantissimi film e documentari: la fine del mondo e la necessità di cercare nuovi orizzonti in cui spostare la specie umana. Egli poi delinea le caratteristiche che secondo lui potrebbero avere i cosiddetti "mondi artificiali".  Che cosa permetterà all'uomo di salvare la sua specie? Per leggere l'intero articolo cliccare qui .

MAPPA CONCETTUALE

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